Venti anni fa, senza la rete, tante notizie rimanevano confinate nella zona in cui avveniva il "misfatto". Questo garantiva a chi combinava qualcosa di "cavarsela". Oggi, grazie al web, qualunque cosa in qualunque posto della nostra penisola viene alla conoscenza di tutti.
Un esempio sono le piccole ma spiacevoli storie in cui il calcio maltratta il rugby. Prima sarebbero passate inosservate, oggi invece chi compie questi soprusi può essere SPUTTANATO in tutto il mondo!
Bene, dopo aver raccontato ciò che era successo a
Gioia del Colle alla seniores della Federiciana, a
Monopoli con i piccoli "polpi" dell'Amatori, adesso manco il gentil sesso viene più rispettato dai questi "grandi sportivi"! Infatti le
LUPE DI COSENZA, la prima squadra di rugby femminile della Calabria, non solo sono state cacciate dal campo - su cui hanno diritto di allenarsi - dalla locale squadra di calcio, ma tutto questo è successo anche in malo modo.
Be, non so cosa mi fa incazzare di più: il fatto che la palla ovale venga ancora una volta maltrattata da quella tonda; il fatto che le istituzioni con le quali si prendono degli accordi poi si girino dall'altro lato per permettere certe cose; oppure il fatto che sti pallonari non hanno riguardo manco per queste ragazze che, sicuramente, sono 100 volte più atlete di loro, che affrontano sacrifici 100 volte maggiori dei loro, che sanno cosa è la fatica, l'impegno e il gruppo 100 volte meglio di loro!
Di seguito potete trovare la lettera inviata da una giocatrice delle "Lupe" al sito
Ladies Rugby Club, con la quale racconta la disavventura capitata alla sua squadra
"A tutte le sorelle del Rugby, scrivo queste poche righe per condividere uno spiacevole episodio che ieri ha interessato me e le mie compagne di squadra. Ovviamente faccio parte di una squadra di Rugby, sport poco diffuso nel Sud-Italia, ancora meno diffuso tra le ragazze, ma io e le mie compagne amiamo con tutto il cuore questo Sport e non ci demoralizziamo... ci crediamo e speriamo di crescere sia come numero che come esperienza. Siamo la prima squadra di Rugby nata in Calabria e ci riempe il cuore di gioia sapere che nelle zone vicino Cosenza altre ragazze stanno muovendo i loro primi passi, con le scarpette chiodate, su un campo ti erba e fango, con un ovale in mano.
Purtroppo però ieri sera un'altro ostacolo si è presentato sulla nostra strada: eravamo in seduta di allenamento, presso il campo Marchesino a Roges di Rende e alle 20.15 siamo state cacciate dal campo perchè una squadra di calcio maschile doveva allenarsi. Certo loro erano più di 20 e noi meno di 10, loro sono giocatori di calcio e noi solo ragazze con una palla ovale in mano. Il punto è che anche noi ragazze abbiamo il diritto di praticare sport, ma senza il sostegno di chi conta ora siamo senza un campo. Ci viene negata la possibilità di crescere e di diffondere il...
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